Capitolo la vita di una mente nuova trasformata
Capitolo
Costruiamo la vita di una
mente nuova trasformata.
Prefazione:
Questo Capitolo è un nuovo studio,
spiegherà come si può costruire la vita di una persona autistica attraverso la
completa analisi di una mente che funziona in modo autistica, resettando i
limiti , educando ad un funzionamento non istintuale, ma elaborando come un
database che organizza ed elimina ciò che non è utile ad ogni area celebrale.
Introduzione
del capitolo autismo costruiamo la vita di una mente trasformata
L’autore di
questo studio è autistico adulto , pertanto autorizza i suoi tutori ad affidare
il lavoro studio ad massimi riferimenti che studiano scientificamente l’autismo
con il solo scopo di migliorare la qualità delle persone affette dal disturbo
autistico, il capitolo spieghera come una mente trasformata può aprire una luce
nel mondo autistico, educandola, strutturandola, ma soppratutto eliminando le
tante violazioni alle autonomie, buona lettura e studio.
La mente
grande cabina logistica non conosce confini, già in autismo e mente è stata
ampiamente argomentata, ma costruire la vita ad una mente nuova significa, un
senso al tanto lavoro già finora svolto si possono aprire porte chiuse per
togliere
Difficoltà
che compromettono l’esistenza di un essere umano, faro un viaggio nel passato e
nel presente per spiegare che si può trasformare nel tempo, i tanti limiti che
la mente pone.
La mente dei primordi: ho iniziato fin da piccolo ad avere una
mente che mi imponeva di fare cose senza senso per esempio: passare da una fase
Irritata ad
una piu’ calma, anche se per pochi secondi soppratutto la calma non era
concepibile, ma io non avevo strumenti per oppormi a tanto delirio, agivo nella
mia istintualità e basta, le parole arrivavano come pietre ed eccitavano la mia
impulsività animale.
È stato difficile capire quali fossero i momenti propizi
per spegnere qualche imput di cui la mente faceva largo uso. Considerate che io
tutto questo ho avuto modo solo di poterlo ascoltare vedere e con l’assunzione
del farmaco che calmando l’aspetto
dell’ agitazione sia motoria e mentale
permette di rendersi contodi quanto accade, ma grazie alla coscienza gia attiva
che permetteva tutto attraverso l’intelletto acuto e predisposto. Il doveroso
compito è di spiegare analizzare per comprendere le funzioni alterate che
spesso sono un’indice di quanto tutta la struttura mentale sia da costruire
gradualmente con una logica, pensate solamente che i primi anni di vita non
filtra nulla solo rumori e suoni, le voci giungono ma sono codificate come dei
rumori ognuna o si ignora o scatena iperattività.
Immaginate
una scatola che emette suoni rombanti questa recezione e la mente
Ancora non
avezza ad elaborazione e poi ancora, neppure gli altri sensi non sono un vero strumento,
anzi risultano essere confusivi perché funzionano senza imput, la mente può
essere una gabbia del quale sacrificare un’esistenza.
Nel percorso di cura la mente deve essere
analizzata per comprendere tali meccanismi non è facile
Il tutto e
il niente è spesso ciò che capirete, Io persona autistica adulto ho capito
La mia mente
infatti seppur con limiti la mia mente vive una vita nuova, nel capitolo sarà
spiegato come io ho potuto comprendere il meccanismo mentale. Iniziamo
Con logica
ha spiegare il perché la mente deve essere trasformata e quindi creare una vita
nuova.Il primo lavoro è la comprensione dell’errato settario funzionamento che
nasce da modalità atte al continuo e facile sistema psitico individuale
Che ha
bloccato volontà e funzionamento normotipico, e cioè lo sviluppo evolutivo di
tutte le aree celebrali, attenzione non deficit ma limiti, infatti spiegherò
come fare ha superare i limiti della mente autistica.costruire una vita alla
mente è possibile solo se si seguono i processi graduali, che devono secondo la
mia esperienza diretta
Esercitare
un’ azione mirata ai collegamenti delle aree celebrali e quindi ai connettori
che sono scollegati questo è il primo lavoro osservativo. Oggi dobbiamo
Con logica
individuale la trasformazione attraverso un lavoro correttivo modificando
quello che gli scollegamenti creano:
1. Il collegamento corticale
2. La sinapsi
3. Il cervelletto
4. La memoria visiva e nemonica
5. I circuiti elettrici celebrale, la
parola, il movimento, l’azione
1 Il collegamento corticale: iniziamo le analisi per escludere dalle
medesime
Tutte le ipotesi, il collegamento corticale dietro la nuca non incide
cosi pesantemente in un’imprigionamento della mente ma anch’esso dotato
Di circuiti, soppratutto che rispondono al movimento delle azioni singole
coercezizza il movimento, si perché nella corteccia corticale ci sono cellule
delle sinapsi che si riproducono e non si annullano. Continuo spiegando che
nella composizione del d.n.a.e quindi i geni ciò che gioca il ruolo primario
sono le sinapsi, ma questo se parliamo di aiutare una mente ad avere un
funzionamento corretto influisce relativamente, la mente ha un funzionamento
assestante, alcune cose che appartengono ai circuiti fisici
Intendo la costituzione del cervello, vengono sfalsate dalla mente grande
cabina di emozioni e di assoluto potere. La mente che deve essere trasformata
ha bisogno di tempo, ogni singola
congettura che si fa non può trovare veridicità se non si analizzano sia le
interferenze di ogni natura:
io da piccolo non volevo fare capriole il perché nasceva proprio dalla mente
che con una paura molto forte bloccava il capovolgimento, ora ormai adulto non faccio di quei movimenti ma sarebbe forse
meno rigida la mia mente. Spiegare alcuni passaggi è fondamentale per
comprendere la rigidità della mente ai cambiamenti esempio: le continue
stereotipie altra prigione nel quale gli autistici vivono, pensate che
diventano una logica per ogni cosa,
pensiero azione, attraverso la stereotipia si imparano delle cose.
Una
mente che crea prigione come quella autistica non c’è, vi sono sicuramente in psichiatria molte
complessità di origini ostiche violente,
ma non menti con difetti del cervello. Quando pensate in autismo dovete
pensare ad un blindato dove all’interno ci può essere qualunque reazione, a
seconda dello stimolo che sente e che proponete, la parola da pensare: Ordine
sequenza, strutturazione, le definizioni di quanto le stereotipie incidano e a
volte in
alcune menti, siano l’unica chiave di lettura per capire in che modo destrutturare
la mente aiutandola ha trasformare, elaborare, qualcosa che non sia la prigione
che ruota in se stessa. Il mondo della mente autistica è davvero interessante,
infatti ancora oggi non sono riusciti ha capirne i meccanismi, il rompicapo lo
crea soppratutto ciò che ogni individuo esterna
siano esse stereotipie o mancate risposte mentali, le persone autistiche
sono prigioniere della strutturazione della mente, infatti i pensieri autistici
non influiscono minimamente, essendo privi di elaborazione, nella
fase successiva influiranno gli scollegamenti conduttori di un processo
elettrico neuronale, è doveroso controllarne il funzionamento, il lavoro
successivo sarà di strutturare i collegamenti con azioni mirate quali le figure
autentiche di tutto.
Le sinapsi: Le sinapsi sono le sedi dei collegamenti
neuronali, abbiamo capito che il disturbo dello spettro autistico è in parte
creato dallo scollegamento di tutte le aree, i circuiti per intenderci non si
incontrano non riconoscono i messaggi o meglio non li codificano, le sinapsi
hanno un ruolo di conduttore al collegamento, infatti i blak-out si verificano
in assenza di una minima recezione la mente si chiude e ciò provoca
azioni psicotiche. Visti gli scollegamenti celebrali e le conseguenze che
creano un giusto colloccamento di rinnovamento. Sembra l’unica via possibile
nella mente parte pensante è difficile capire ciò che agisce e cosa
neutralizza, infatti le sinapsi sono un buon filtro, dunque se io filtro
elimino, all’entrata della recezione solo cose elaborate una bonifica che
rinnova la mente.
I collegamenti necessitano di un elaborato piano di intervento per
ricondurre tutte le fasi che il disturbo autistico crea, soppratutto la mente
grande enigma che concentra le possibili e svariate interruzioni, il piano di
educazione per la mente sarà inserito e spiegato “ ordines disturb autistic “
Prefazione: Il piano educativo della mente deve essere integrato
elaborato in funzione di un rinnovamento educativo, altrimenti l’abilitato si
trasforma in regresso e quindi da riabilitare, infatti le abilitazioni non
funzionano quando nella mente non filtrano le recezioni, e la mente non
registra, pensate che occorrono in tutto
l’ arco di vita autistica almeno H 16
ore diurne
E H8 notturne se non c’è la fase di rem, per abilitare la mente.
Piano di educazione della mente i principali punti educativi:
strutturazione
di “ tempo, proposta, attività, svolgimento, educazione, fissaggio del
raggiunto obbiettivo, queste sono le prime regole per educare e rinnovare la
mente, ogni voce sarà spiegata nelle sue parti di costruzione.
“ Il tempo “un discorso complesso per la mente, trattandosi di qualcosa
di astratto ma che ogni essere umano lo trascorre normalmente per volere
biologico. La mente autistica necessita di regole educative senza le quali non
riesce ad vivere con regolare educazione il tempo. Pianifichiamo un lavoro
strutturale con basi logiche per capire come nell’autismo, il tempo possa
Essere uno strumento che la persona riconosca, adesso, prima, dopo, tra
L’uno e l’altro aspetta. Costruire adesso: Insegno a stare ferma una
persona
Non posso farlo senza uno stimolo, sono i primi utili strumenti.
“ Costruzione del tempo “ scrissi nei capitoli del mio lavoro, quanto sia difficile
nell’autismo vivere in una mente che
tutto sfalsa, il tempo è uno
Dei punti fondanti della vita, tutto viene organizzato dal tempo. Ora chi
È autistico deve convivere con una mente che non vive il tempo in nessuna
forma, infatti vive tutto il suo vissuto in uno stato di imediatezza ciò
significa
Che e sempre ora per fare qualsiasi cosa. L’unica salvezza è organizzare
strutturare il tempo per vivere. Adesso, prima, dopo, aspetta, in autismo.
Adesso in autismo non è necessario dirlo alla persona , prima utilissimo
Indica ; cosa si chiede di fare, dopo utilissimo perché garantisce
l’attesa.
Aspetta non puo essere detto da solo, se devo aspettare ci deve essere un
motivo. Come acquisisce la consapevolezza del tempo l’autistico in verità mai
Perché riuscirà a rispettare ciò che verrà chiesto strutturato e guidato
sempre
Dalle persone che fanno quel lavoro e dai familiari. Ebbene se possono
essere
Educati solo cosi il lavoro è possibile lo struttureremo perché la mente
va educata. Il lavoro strutturale: prima ; lavoriamo per capire come la persona
funziona il “ Prima “ può non essere detto verbalmente all’inizio soppratutto
se la persona è iperattiva, senza contatto oculare, un chiaro segno di una
mente istintiva. Con gradualità costruiremo una scala di priorità: prima
osservazione e misurazione dei tempi d’ascolto, tempi d’attenzione visiva
recezione agli stimoli ambientali, comprensione stimoli visivi verbali
tempi di durata delle stereotipie, Acquisizione e tempi di una autonomia.
“ Dopo “ osservare il tempo che
intercorre dopo lo stimolo richiesto, il tempo di recezione, il tempo di
attesa, la presenza di stereotipie e la durata se e pari all’attesa
dell’esecuzione di un compito, la comprensione del compito, il tempo visivo, i
comportamenti disadattivi.”il tempo aspetta “ Osservazioni:
Il tempo in cui la persona si ferma quando è sollecitata da uno stimolo,
il tempo delle stereotipie, il tempo di attesa nel contatto oculare, provare
una richiesta di fermo misurando il tempo, analisi cognitiva della recezione
perché
È possibile che aspettare occorra un supporto fisico e non verbale
all’inizio.
Prima osservazione e misurazione dei tempi: Il primo riferimento utile da
capire e il seguente il tempo che devo misurare e quello del movimento motorio
che corrisponde alla velocità con cui la mente ha imprigionato la persona, si
osserverà che si muove senza un fare ma bensi’ con continuo e confusivo
movimento, gli imput che la persona autistica ascolta sono dettati dalla mente
con una logica tutta confusa.Il capitolo costruiamo la vita di una mente nuova
e trasformata sarà concluso con l’inciso piano educativo della mente che avrà
al suo interno l’educazione che aiuta la mente autistica a funzionare in modo
corretto, sicuramente sarà lungo il lavoro, ma importante, educare la mente
equivale ad migliorare la vita della persona autistica.
Maggio 2015
Piano educativo della mente
Il tempo
come tutti i passaggi educativi sono importanti influiscono nel comportamento
tanto da pensare che l’insegnamento, possa svolgersi in tempi rapidi, in
autismo non si può insegnare rapidamente, il processo dell’apprendimento e
lento perché la mente deve essere educata con le potenzialità sue può ottenere
un vero funzionamento a tutto. “Il tempo “ Il dopo ottimo modo perché aiuta
l’attesa, il turno, a patto che dopo non ci sia il vuoto, doverosa è una chiara
programmazione del lavoro educativo la costruzione di un setting all’inizio
deve essere rigoroso poi si può generalizzare, il buon risultato si ottiene con
l’educatore formato o chi educa la persona. Il tempo abilitativo in autismo e
lungo seriale continuativo nell’arco della vita, ora tradurre il tempo per usi
e scopi economici è sicuramente importante, ma non si trascuri quanto segue:
1 obiettivi
individuali della persona secondo i suoi bisogni
2 seguire
costantemente un metodo
3
programmare la giornata
4
l’inclusione di un progetto di vita adulta a seconda dell’età
5 le figure
professionali formate per competenze psicopedagogiche, cliniche
L’abilitazione
mentale: Il tassello abilitativo mentale, si la mente è il primo strumento da
abilitare ogni giorno, minuto, secondo, noi autistici siamo prigionieri della
mente, ci fa fare cose eccelse, inutili, e ci rende incapaci di agire
controllando ciò che una normalità via via diventiamo gravi di un Handicap
mentale indotto.
Una mente
può portare un essere al nulla ecco perché noi persone autistiche siamo
diversi. L’evoluzione della mente di ogni individuo si trasforma educando
disciplinando, abilitando, quello che altrimenti per definizione si chiama
follia , oppure disturbo patologico psichiatrico, l’autismo va trattato con
metodologie educative perché il disturbo neurobiologico comporta gli
scollegamenti, e di conseguenza non malattia ma impossibilità di un
funzionamento celebrale corretto.
I glossari,
vocabolari, i Dsm sono intrisi di informazioni suggerimenti teorie, la scienza
di fatto su come funzioni la mente utistica ancora e nel buio. La mente
funzionante normale senza disturbi di ogni tipo e grado, racchiude comunque in
se una base di difficoltà, non a caso la frase “ cosa ti diceva di fare in quel
momento la mente “ usata in momenti che agli altri possono apparire cose non normali,
invece è tutto normale, questo per dire che la mente è da curare perché e la
causa delle malattie fisiche e psitiche dell’uomo. Ogni mente deve essere
educata e programmata per avere un funzionamento adeguato, Il corpo ancestrale
della mente e i suoi collegamenti sono di natura psitica, infatti il lavoro
deve essere suddiviso in due distinti interventi, in autismo non si può fare
una psicoterapia
perché la
persona autistica non lo consente e pertanto l’unico intervento e cognitivo
comportamentale, il secondo rimarra sempre un qualcosa latente che la mente
potrà attingere in ogni momento, vale a
dire che non potendo far interiorizzare a livello psitico determinate devianze
psitiche. Gli autistici sono uomini e donne che saranno magari educati l’addove
si riuscirà ma non saranno mai risolti i problemi profondi della psiche.
I criteri educativi per la mente concordano pienamente con l’aba, il metodo
montessori, e staineriano, perché e rispettoso equilibrato graduale strutturato
e tiene conto della parte emozionale, gli autistici hanno emozioni tanto piu’
se parliamo della mente. Le strategie di comunicazione: Ogni individuo
autistico può comunicare, ma la mente non educata svilisce ogni possibile
seppur minimo tentativo, strategie prima educative per la mente e dopo si potrà
a seconda del grado comunicativo, elaborare il sistema progettuale
comunicativo.
Strategie di
comunicazione il piano educativo della mente si organizza in questo modo: 1 strategie di comunicazione
2 Intervento educativo comportamentale della
mente
Solo due
definizioni che racchiudono il mondo pragmatico con il quale ogni giorno
Si vive. I
canali di comunicazione sono percettori di indubbia utilità, hanno funzioni
Diverse ma
si attivano tramite i ricettori celebrali i neuroni sempre dopo un processo di
coscienza mentale, ogni persona nasce già con un sapere comunicativo esiste
l’imitazione ma quando la disabilità crea la non autosufficienza anche
comunicativa e necessario educare la mente. Analisi di comunicazione per
educare la mente alla parola. 1 Parlare
sempre al singolare fino al raggiungimento della singola richiesta, parola,
azione, ecc…
2 Iniziare
con un gesto alla volta per nominare un oggetto, un luogo, una azione fino al
raggiungimento 3 Comprendere e testare il linguaggio, i gesti,
la comunicazione
Visiva della
persona. Le richieste singole: La mente
essendo una cabina pensante
È sempre
freneticamente in movimento, ciò significa per una persona autistica che non
può elaborare vivere costantemente con una confusione che copre la recezione
Delle
parole, per educare la mente deve essere messa in pratica una educazione
rigorosa costante e mirata.
La
richiesta singola: Inizio graduale fin da subito
Dopo la
diagnosi valutare prima la globalità della persona che nell’immediato può anche
non rivelare tutto il suo limite, ovvero succede il contrario, partire nella
semplice singola richiesta con il metodo cognitivo comportamentale. Quando si
parla di autismo si deve sempre tener presente che l’elaborazione di ogni singola
richiesta deve necessariamente essere strutturata, letterale o gestuale, o
visiva, perché altrimenti non possiamo avere comunicazione , gli schemi di intervento sono individuali, farò le
tracce educative specifiche per la mente autistica.
1 Traccia
scheda: valutazione cognitiva della persona, recezione uditiva visiva,
osservazioni
del comportamento, stereotipie, ecolalie, tempi di attenzione, stando fermi
seduti reazioni agli stimoli ambientali autonomia motile, verbale, gestuale,
reazioni nervose ai toni di volume, siano essi vocali, o da strumenti
emittenti.
Il lavoro
che accompagna la traccia deve trovare un giusto riferimento nei test clinici
educativi senza i quali non si può costruire individualmente il progetto di
lavoro, quindi prima screening assestement, poi valutazione clinica sanitaria,
in caso di patologie commorbidanti oltre l’autismo. La programmazione
individuale:
il lavoro primario in
assoluto è suggerito dalla effettiva diagnosi corretta della persona,
nelle
diagnosi generalizzate o fuori dall’autismo si deve intervenire in modo
differente e appropriato, occorre quindi la giusta individualità perché ogni
mente funziona in modo differente anche se la mente autistica nelle diverse
diagnosi emette i limiti soliti non facili da codificare. Il sistema celebrale
di ogni individuo agisce in due modi la mente è l’automatismo ; La mente grande
cabina pensante, l’ automatismo è il sistema che agisce quando la persona non
vive il contatto con l’interiorità pura,
superficie a volte patologica a volte poco evoluta. La vita vissuta
senza avere apertura di cuore e quindi coscienza può essere definita in una
infinita
e svariata
etichetta medica, considerando che questa evoluzione è la parte fondante degli
esseri umani, ci troviamo davanti ad un rompicapo non e certo un mistero che la
parola normalità sia di uso comune senza criteri che discrimina questo o quello
senza alcuna realtà dei fatti.Ogni intervento per educare la mente deve essere
un giusto e significativo metodo, infatti la mente che elabora milioni di
elaborazioni
e fiumi di
pensieri e idee, deve rispondere in modo strutturale all’educazione come se
fosse un suo meccanismo o almeno similare, chiediamoci sempre prima come
funziona la mente che vogliamo educare.
Il primo lavoro è quello di classificare
i meccanismi
con cui la mente diventa la sola regista, ogni singola emozione che
nell’individuo nasce, è per volontà di imparare. Nelle persone autistiche
queste
modalità
sono assenti solo a livello della mente, sono ferme nella coscienza infatti
anche le
azioni quale mezzo meccanico celebrale non sono attive, bisogna capire
i gradi di
coscienza per capire i meccanismi mentali.
Il piano
educativo della mente individuale: Specchietto dati da rilevare.
1
La
diagnosi
2
I
test cognitivi
3
Presenza
di altre patologie sanitarie o altro
4
Analisi
del comportamento
5
Presa
dati di tutte le stereotipie, durata, intensità e contesti
6
Presa
dati comportamenti problema
7
Analisi
del linguaggio o altra comunicazione.
Il cervelletto: trasformare una
mente con disturbo autistico significa creare quei collegamenti, che sono alla
base di un funzionamento in cgrado di elaborare ogni singola azione, il
cervelletto sede di collegamento dei circuiti in autismo, come per altro tutti
gli altri organi subisce un blocco che la mente gestisce, è la sede di ansia e di possibili elettrici
black-out . Gli impulsi meccanici inviati dal cervelletto sono normalmente
frutto di elaborazione, quando non avviene siamo di fronte ad un problema di
mente, anche gli imput della mente devono essere educati, infatti il piano
educativo deve essere prima mirato alla mente.
La sede dell’ansia e anche nel
cervelletto, il problema delle persone autistiche e proprio legato alla non
elaborazione,
e quindi una mente colma di confusi imput, che genera a profusione
solamente stimoli , senza poter elaborare un senso ecco che scatta
l’istintualità di voler fare senza sapere cosa e come, una completa confusione
di un turbine che trova luce solo nell’ordine strutturato.
Le persone
autistiche sono visivamente e memoricamente funzionanti, a loro occorre secondi
per vedere e magari anche per memorizzare, andremo però a scoprire perché le
immagini non si fermano e la memorizzazione diventa molto importante e molto
frustrante. Sono processi da conoscere se vogliamo costruire la mente nuova e
trasformata. Alla base dei test scientifici e specifici per l’autismo
si rilevano anche le capacità visive, nemoniche e di astrazione della
persona, infatti si fa sempre riferimento a questi importanti elementi per
pianificare l’intervento area comunicazione e sempre da questo possiamo capire
come educare la mente ad un funzionamento nuovo.
Come possiamo attivare
I transfer-dati o meglio posso aver visto e memorizzato tutto, ma non
essere in grado di riconoscere nessun oggetto, cosa, o persona, perché? La mia
mente non è educata a farlo , anzi mi stimola sempre di piu’ creando
confusione, ecco da dove partire un lento graduale Transfer-dati .
Il trasferimento dei dati deve avvenire quando i dati sono educati cosa
significa? La mente raccoglie tutto, e tutto non serve, memorizzare per poi
elaborare, si la persona autistica può elaborare ciò che memorizza è un processo
lento ma possibile, iniziando da piccole memorizzazioni di sequenze per un
compito che ricorderà ogni volta, sono le nozioni per elaborare
che ricorderà sempre.
I dati educati si possono ottenere prendendo una
stereotipia alla volta, la parte sana di essa e che racchiude una frase,
oggetto o emozione o situazione, lentamente giornalmente si lavora alla pulizia
dei dati della stereotipia faccendo fare alla persona quello che dice, e quindi
entrare nel meccanismo corretto. Il cervelletto : Alcune riflessioni
psicologiche
La nuca nella sede del cervelletto è la sede delle ansie e tensioni,
scientificamente parlando nel cervelletto ci sono i collegamenti con le
diramazioni di tutte le aree celebrali, ciò che deve essere spiegato e il
funzionamento in autismo del cervelletto, perché tutto diverso e il contrario
di tutto. Ogni organo ha il funzionamento regolato dal sistema a cui garantisce
il suo funzionamento, in autismo come già ampiamente descritto, i sistemi sono
alterati dal funzionamento rout-converse che significa che nel contrario si
capiscono come i vari sistemi tra di loro elaborano e codificano tutti i dati
sensoriali, percettivi, visivi, il contrario funzionamento pone un discutibile
e importante lavoro che deve essere pianificato quando fin da i primi approcci
ci si accorge che siamo di fronte ad una forma di autismo severa, si severa
perché il funzionamento rout-converse si attiva quando l’autismo e il 90%
Del contenuto funzionale di tutti i sistemi e le aree celebrali, negli
autismi piu’ lievi il contrario e il 60% in alcuni il 40% come in ogni ricerca
che si rispetti è necessario analizzare il recepimento del funzionamento
contrario dei sistemi
E delle aree: 1 si recepisce ogni singola cosa secondo cosa la mente
decide
2 dopo il recepimento c’è il vuoto mancanza di elaborato
3 la persona non assume nessuna iniziativa perché non ci sono in memoria
elaborazioni, e se compie azioni solo in stereotipie unico bagaglio che non
necessita elaborato perché e già elaborato dalla ripetitività.
Il cervelletto continua l’analisi.
4 Il sistema piu’ sviluppato è l’istinto perché
E il solo che la mente può gestire. 5
I Recettori elettrici sono in costante sovvracarico tensivo causato da
ansia incontrollabile.
6 L’udito è in continuo
autostimolo , gli psichiatri mercenari lo confondono con voci, invece sono
suoni che si udiscono a decibel bassi pari al regno animale siano essi vicini e
lontani. Il cervelletto quando il 60% funziona
Al contrario occorre pensare ogni singola cosa , al contrario di cosa?
Per contrario si intende seguire una logica di ogni cosa: come sono recepiti i
suoni, il suono vocale delle lettere, il riconoscimento di oggetti, lo spazio
Tra ansia e attenzione, il grado di memoria, l’attimo di ascolto verbale
e azione .
Periodo di realizzazione agosto 2014 – luglio 2016
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